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sperimentale, 5. l’astronomia, 6. la chimica e farmacia, 7. la botanica, 8. la mineralogia, 9. la zoologia; — quella di medicina: 1. l’anatomia e anatomia patalogica, 2. la fisiologia, 3. la nosologia e patologia, 4. la clinica medica, 5. la clinica chirurgica e un corso di operazioni chirurgiche, 6. l’ostetricia, 7. la medicina e chirurgia legale e polizia medica, 8. la materia medica e igiene, 9. la storia della medicina; — quella di giurisprudenza: 1. il diritto di natura e delle genti, 2. il codice civile, 3. il codice criminale e correzionale, 4. il codice di procedura civile, criminale e correzionale e arte notarile, 5. il codice commerciale e diritto marittimo, 6. la giurisprudenza romana, 7, la statistica ed economia; — quella di teologia: 1. la teologia dommatica e morale evangelica, 2. l’archeologia sacra, 3. la storia ecclesiastica e canonica, 4. la Sacra Scrittura. Dei titoli VI, VII, VIII, IX, X e poi ancora XII, XIV e XV del Progetto non resta traccia nel Decreto organico, nel quale son ridotti a due soli brevi articoli (34-5), promettenti un futuro regolamento (pubblicato il i* gennaio 1812), i ventidue (90-111) dedicati dal Progetto al conferimento dei gradi accademici. 6. Il Progetto di decreto , esaminato dalla Commissione dell’ istruzione pubblica (e, per essa, dal Cuoco) al n. IV, consta di 28 articoli, il secondo dei quali assegnava alla scuola di diritto nell’universitá di Napoli queste cattedre: «1. diritto della natura e delle genti e legislazione universale, 2. diritto pubblico patrio cosí politico come ecclesiastico, 3. elementi del diritto romano, 4. diritto e procedura criminale, 5. Codice Napoleone e procedura civile francese, 6. collazione del testo delle Pandette romane e del codice francese sopra le materie comuni».
