Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/175

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gloria non è altro che il beneficare i suoi simili? <*). La saviezza di un solo si perde tra la stoltezza universale: il buon esempio è soffogato come una pianta utile dalla folla delle erbe cattive: le buone massime si estinguono: il figlio di un proprietario savio di rado è savio anche egli: la saviezza passa da una famiglia all’altra e dopo una generazione vi si estingue egualmente: fará il giro di tutte le famiglie, ma non formerá mai la saviezza e la ricchezza d’una nazione intera. I piú belli esperimenti, il piú delle volte, si debbono al caso; ma il ripeterli si deve alla ragione; alla ragione si deve il ripeterli molte volte ed in molti luoghi, acciocché acquistino tutto il grado di probabilitá di cui sono capaci; alla ragione il modificarli ed adattarli alle varie circostanze de’ luoghi e de’ tempi, onde ottengano quella precisione che di rado hanno tra le illusioni che accompagnano sempre le prime scoperte. Se i primi esperimenti rimangono ignorati o mal noti, essi saranno perduti per lo progresso della scienza, o ne nasceranno de’ sistemi precoci, i quali, lungi dal promuovere le veritá, spesso confermano e moltiplicano gli errori. L’agricoltura ne’ suoi principi è una; ma intanto sono mille e diversi i metodi e le pratiche che si seguono dalle varie nazioni, dalle varie provincie di uno stesso Stato, dalle varie terre di una stessa provincia, dalle varie famiglie di una stessa terra. Se sorge uno scrittore, per l’ordinario tenta convertire in precetti generali ciò che si pratica nella sua terra, nella sua provincia. È egli sicuro che ciò, che ivi si pratica, convenga a tutti i siti, a tutti i climi, agli interessi di tutti i popoli? Quindi o non ò ascoltato o, inai inteso, produce piú male che bene. Quale utilitá non ritrarrebbero l’agricoltura e tutte le altre arti dal conoscere i metodi di tutti i popoli colti? (1) Damiano Petrone. Quest’uomo, intimamente persuaso che l’amore dell’utile lavoro fosse il padre di ogni virtú pubblica e privata, diresse tutta l’influenza, che la religione gli dava sugli animi de’ suoi parrocchiani, a generarvelo ed a fomentarvelo. Le penitenze, che egli imponeva, non erano che opere d’agricoltura. In meno di un’etá di uomo ha formato del territorio di Montagauo un giardino. Galanti ne ha scritta la vita.