Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/177

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Cosí questo Istituto istruisce gli artefici, comunicando loro le teorie e le macchine delle arti, e nel tempo istesso perfeziona le arti, raccogliendo in un punto solo, in un centro comune, le osservazioni degli artefici. Se uno di questi oggetti mancasse, l’istituzione sarebbe incompleta, poiché né gli artefici si possono dirigere altrimenti che rendendo loro comuni e facili i principi delle arti, né queste si possono perfezionare se non moltiplicando e raccogliendo le osservazioni degli artisti.

Che sono mai i principi che formano la teorica delle arti? Essi sono formati dalla ragione, ma sono risultati astratti de’ dati che ha forniti l’osservazione. L’intelletto s’impossessa di questi dati, li paragona tra loro, li classifica, e ne estrae delle conseguenze generali, per le quali, determinandosi i rapporti delle cose tra loro, vengonsi a fissare i precetti delle azioni degli uomini sulle medesime.

Ma queste conseguenze sono sempre in picciol numero, incerte, e, se si vogliono estender troppo, diventan perniciose. Sono in picciol numero, perché, in veritá, quanti sono i dati che noi sappiamo a fronte di quelli che dovremmo sapere nell’infinita immensitá della natura? Incerte, perché la certezza di una conseguenza dell’esperienza è una probabilitá, la quale è sempre in ragione del numero de’ casi osservati, paragonato al numero de’ casi osservabili. Or il numero de’ secondi è quasi infinito, e picciolissimo è al contrario il numero de’ primi, perché molti casi non si osservan sempre; molti non si osservano allo stesso modo; le osservazioni ora si contradicono, ora sono inesatte, e, lungi di apportar luce, spargono nuova tenebria sugli oggetti; ora finalmente, ancorché fatte con esattezza e precisione, si perdono’ inutilmente, perché rimangono ignorate tra le carte e talora nella stessa testa dell’autore che le ha fatte.

Quindi, in tutte le scienze che dir si possono «sperimentali», quella mancanza di dati necessari a poterne dedurre principi certi; quindi l’insufficienza e l’inesattezza dei principi medesimi; quindi, tra per la necessitá e per la naturale