Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/18

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nazione. Le scienze sono le stesse da per tutto, perché la veritá è comune a tutt’i popoli; ma il modo di stabilir l’istruzione deve esser diverso secondo che sono diverse le nazioni, perché diverso è il modo di far comprendere la stessa veritá ad uomini diversi. Si son messe a calcolo l’indole, le abitudini degli abitanti, le circostanze pecuniarie, ecc. Si è cercato avere il massimo effetto coi mezzi che fossero al tempo istesso i piú efficaci ed i meno dispendiosi. E ciò rende ragione di molte cose, che in questo piano si troveranno ordinate diversamente che altrove.

Finalmente si è creduto che l’istruzione dovesse esser completa. La Commissione non si è occupata della sola educazione letteraria, ma anche della morale e politica. Solo non si è occupata dell’educazione religiosa, perché appartiene ai di lei ministri.

L’educazione letteraria è inutile, quando non tende a formar buoni cittadini, e buoni cittadini non si hanno senza virtú politica. Per le infelici vicende alle quali questo Regno è stato soggetto, e per gli errori ed i pregiudizi che di tali vicende sono sempre gli effetti piú durevoli e piú funesti, era estinto ogni amor delle arti, che si consideravano come vilissimo mezzo di sostener la vita della plebe; poche delle umane cognizioni promettevano ricchezze ed onori : onde esse sole eran coltivate; e, coltivate senza norma e senza modo, eran divenute cagioni di nuovi e piú gravi mali. Le stesse vicende politiche avevano indebolito l’amor della patria; la trascuranza delle arti utili e delle arti belle avea estinto l’orgoglio nazionale, poiché non si è mai orgogliosi in faccia a coloro che sono nostri provveditori e maestri nostri. La nazione avea ritenuto la sua naturai energia; ma erasi estinto ogni vero valor militare, il quale non è mai, ove non vi è amor di patria, orgoglio di se stesso, abitudine a sostener le fatiche, che gli uomini per l’ordinario temono piú de’ pericoli, e ad affrontare i pericoli, che per l’ordinario si temono piú da lontano che da vicino.

Se istruir la nazione è lo stesso che educarla, facciamo che risorga lo studio e l’amore delle arti utili e belle. Ne trarremo