Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/17

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Non abbiamo però creduto necessario entrare in un esame molto minuto della genesi e della classificazione di tali cognizioni, e ci siamo attenuti a quella indicata da Bacone, e seguita dagli autori dell’ Enciclopedia, che, siccome ben dice il principe di Benevento, può ben ritenersi come l’ultima carta topografica delle cognizioni nostre.

Non neghiamo che molte dispute in questi ultimi tempi, e specialmente dalle nuove scuole di Germania, da Destout de Tracy in Francia e da Cestari presso di noi, si siano mosse contro la medesima. Non neghiamo neanche che essa non contenga molte inesattezze, specialmente nel classificar le scienze secondo le diverse facoltá del nostro spirito; giacché non evvi, né può esservi alcuna scienza, la quale appartenga alla sola immaginazione, alla sola memoria o al solo intelletto, ma c necessario il concorso e l’opera di tutti e tre. Ma, ad onta di questi difetti, la classificazione di Bacone rimane tuttavia la piú utile a seguirsi da chiunque non professa giá una o un’altra scienza, ma tutte le deve ordinare in modo che siano piú utili e piú facili ad apprendersi. Or la classificazione baconiana contiene certamente questi due pregi, cioè di discendere a tutte le parti piú minute delle cognizioni umane; e, indicando qual sia quella, tra le facoltá del nostro spirito, che piú è necessaria nello studio di una data scienza, dare il metodo piú semplice per apprenderla, ordinando l’istruzione artificiale in modo che sia consentanea allo sviluppo naturale del nostro spirito. La natura in questo sviluppo segue un ordine che è pericoloso turbare. I sensi e la immaginazione sono le prime a svilupparsi tra le nostre facoltá; siegue la memoria; l’ultimo è l’ingegno. Se voi turberete quest’ordine, stancherete l’ingegno con uno sforzo precoce, e soffocherete le altre facoltá, impedendone lo sviluppo. Crederete aver formato un letterato, ed avrete distrutto l’uomo. Evitare questo inconveniente è stato il primo scopo della Commissione. Il primo dovere, che si è proposto, è stato quello di secondare la legge generale della natura; il secondo è stato quello di secondare le circostanze particolari della nostra