Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/199

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ad un dettaglio minutissimo. L’amministrazione generale conoscerá l’importanza di pochi punti principali della provincia; conserverá pochi boschi, regolerá alcuni fiumi principali, avrá cura di poche strade regie: ma, quando tutti gli altri punti minori della provincia saran rovinati, a che serviranno pochi punti principali, conservati come gli oasis ne’ deserti di Egitto o poche colonne tra le rovine di Pai mira? Si fanno le strade regie: a due passi fuori da tali strade non si può piú camminare né a piedi né a cavallo. La strada regia non rimane ella per due terzi inutile? Si ha cura di un gran fiume, ma nessuna cura de’ torrenti: questi torrenti, a lungo andare, non distruggono le opere che si son fatte sul fiume? Io confesso che è piú glorioso occuparsi de’ grandi oggetti; ma è piú utile occuparsi de’ piccioli, senza la cura de’ quali tutto ciò che noi potrem fare sui grandi non è che prestigio ed illusione. Or di questi piccioli oggetti è impossibile che se ne occupi l’amministrazione generale. È necessitá affidarne la cura alle amministrazioni comunali. Ma, perché queste se ne occupino utilmente, è necessitá che operino con un piano uniforme, il quale ancora manca. Ed io credo, e fermamente credo, che, con un piano bene immaginato, non solo si ripara a que’ mali della provincia che abbiamo descritti finora, ma si accelera l’esecuzione di molte opere pubbliche, e si rendono piú utili. Io desidererei che ogni comunitá fosse obbligata entro un anno a formare la carta topografica del suo territorio. In questa carta dovrebbero essere indicate le strade che esistono e quelle che potrebbero formarsi, i difetti di quelle che vi sono, i modi di ripararvi, ecc. Indicherebbe questa stessa pianta i torrenti ed i piccioli fiumi, i ponti necessari, il modo di dirigerli e di arginarli, ecc. Indicherebbe i terreni smossi da lame, i tagli, i fossi e le piantagioni necessarie per impedirne i progressi. Si aggiungano a queste disposizioni alcuni regolamenti che oggi non abbiamo ancora: 1. Sulla larghezza delle strade comunali. 2. Sulla necessitá di aver delle piantagioni d’alberi dall’uno e dall’altro lato. Queste piantagioni sieno, come in Francia,