Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/201

Da Wikisource.

utilitá; b ) perché non era certo ed inalterabile il numero delle giornate che un uomo doveva prestare; c) perché si ammetteva la commutazione dell’opera in prestazione pecuniaria. Quindi ne avveniva che s’imponeva a capriccio, e l’imposizione diventava gravosa. Presso i romani era diversamente regolata, né sappiamo che abbia prodotto inconveniente alcuno. Io son persuaso, e con me ne è persuasa la parte piú sana della provincia, che, seguendo questo metodo, in due anni tutta la provincia cambierebbe d’aspetto. Ma, ripeto, è necessitá seguire il metodo proposto, perché è il solo col quale si può ottenere la massima conoscenza de’ dettagli, la massima attivitá colla minima spesa nelle operazioni e quella simultaneitá di operazioni che è piú necessaria della stessa attivitá. Se l’amministrazione centrale s’incarica essa direttamente di queste tali operazioni, fará de’ bei programmi, verranno de’ bei rapporti, e non si fará nulla: prima che s’istruisca, passerá molto tempo, molto tempo perché incominci, moltissimo perché finisca, e, prima che finisca la seconda operazione, sará disfatta la prima. Con questa operazione la provincia avrá rotabili quasi tutte le strade interne. E che ci vuol mai per rendere rotabile una strada ? Io ho osservato che possono con poco rendersi tali tutte le piú disastrose della provincia. È famoso in essa il passo del Capello, che sta tra il Ponte de’ Limosani e Lucito. Come oggi si trova, non vi è dirupo delle Alpi che faccia piú spavento. Voi camminate sopra una strada non piú larga di tre palmi: il suolo sul quale camminate non è piano, e dalla vostra dritta è un precipizio di dugento canne che finisce nel fiume. Perché tutto questo? Perché il padrone di quel feudo rustico non è stato mai obbligato a mantenervi una strada larga almeno otto palmi; perché l’irregolare coltivazione ha sboscata tutta la falda inferiore e superiore, e ne ha reso il suolo mobile e rovinoso. Ripiantate alberi dal fiume sino alla strada, fate che questa debba essere di una larghezza determinata, e, affinché sia sempre tale, piantate alberi dalla parte opposta, e tutta anderá bene. Oggi il feudo non si possiede piú dalla famiglia De Attellis: lo ha rivendicato il comune di Lucito; ma, agli occhi