Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/207

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di 4.5.553 sopra una popolazione di circa duecentomila abitanti. Si vede chiaro che non vi è un capo di famiglia il quale non sia possidente. Che si pretende di piú? L’idea deH’ottimo è il peggior nemico del bene.

Volesse il cielo e nel nostro Regno mancassero le terre! Ma questo Regno, che ha alimentati fino a dieci milioni di abitatori, appena ne ha cinque, e da per tutto i lamenti sono per la mancanza delle braccia e non delle terre. A chi mai, di quanti han voluto acquistar terre, è stato difficile acquistarle? Le terre feudali, le terre demaniali de’ comuni sono state sempre aperte al primo che le ha volute, e forse troppo aperte. Chi non ne ha, è segno che finora non ne ha volute, e non ne ha volute perché non ha potuto coltivarle.

Il marchese Palmieri, uomo di quella intelligenza che tutta l’Europa conosce, quando fu ministro delle finanze, pensò anche egli alla divisione de’ demani comunali e la promosse. Ma promosse la divisione di que’ demani che ancora erano indivisi ed incolti, in que’ comuni ne’ quali si trovavano cittadini che ne volevano. Non spossessò gli antichi possessori, né violentò i nuovi. Ecco un’operazione da saggio.

Se si eccede questo limite, lungi dal procurarci nuova agricoltura, si distrugge l’antica. Giá le terre, per l’incertezza del dominio, sono state abbandonate per un quarto. È vero che a questa diminuzione di semina sono concorse altre cagioni; ma, quando tante altre cagioni operavano, era egli opportuno di aggiungerne un’altra, e potentissima? Giá molti animali si dismettono. Tra poco si ruineranno anche le case rurali, perché non avranno quell’ampiezza di territorio che avevano quando furono fabbricate, ed in conseguenza, non potendo il padrone esercitar l’antica industria, diventeranno inutili. E tutto questo perché? Non per fare un vantaggio ai comuni, non per farne uno al governo, non per farne uno ai nuovi proprietari, molti de’ quali saran costretti ad abbandonare le terre che loro si voglion dare! Ecco dove ne conduce una falsa idea di ottimo, sempre, come diceva Montesquieu, capitai nemica del bene.