Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/251

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storici abbiano piú dipinto gli uomini che l’uomo. Si è narrata la vita del re come magistrato, si sono esposte le sue opere; ma chi è quello che ce lo ha dipinto come era quando deponeva la porpora, quando era solamente uomo? Le minime particolaritá della sua vita privata sono interessanti, perché ci fanno decidere del carattere che ha prodotto il buono o cattivo re, e il trasandarsi queste fa che le grandi rivoluzioni non si espongono senonsé per le cause apparenti. Una guerra ha prodotto questa rivoluzione; ma questa guerra da quali cause era essa medesima prodotta? E cosí, passando da causa a causa, si giugnercbbe finalmente all’uomo privato. L’altro difetto inevitabile nella storia è che sono piú osservate le cadute de’ Stati che le loro produzioni. Queste sono opere lente, eseguite nel silenzio; ma allo strepito d’una ruina tutta la terra ne rimbomba.

Il mio Solone ne troverá anche un terzo, che lo disgusterá qualche poco della storia per quelle tante favole onde va ripiena. Eppure queste anche hanno il loro uso. La mitologia non merita credenza, ma merita riflessione, perché sotto il velo del mistero insegna le origini delle cose che l’antichitá ha voluto nobilitare. Essa ha due parti : la física, che chiamate voi greci «cosmogonia», e la morale, che comprende la storia degli uomini illustri. Non bisogna credere certamente che Vesta ed Urano sieno i genitori di tutt’i dèi; ma è molto probabile che tutta la natura agente, che si esprime con questi, nasca dal fuoco. Che mi preme che Prometeo vostro abbia tolto il fuoco dalla sfera del sole? A me basta sapere che esso è stato eccellente scultore a segno che le sue statue spiravano vita. Oggi penserò io solo di questa maniera: col tempo, molti adotteranno il mio modo di pensare, e la mitologia, cosí interpetrata, diventerá una vera storia ed una fisica ben imaginata. Qual utile non ne verrá allora per la religione resa piú pura, per lo Stato reso piú culto? — Qui l’ora del sacrifizio venne, ed il sacerdote fini il suo discorso. — Solone mio — disse licenziandolo, — io vi lascio. Ho detto poco, perché il tempo è stato breve: quest’argomento