Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/28

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Prima di terminare ciò che riguarda l’istruzione primaria, crediamo superfluo avvertire la necessitá di un metodo normale, onde si possano istruire molti fanciulli al tempo istesso. Quello, che era stato adottato tra noi, era sicuro ne’ suoi effetti, ma forse troppo complicato ne’ suoi mezzi. Il definir la^lettera dell’alfabeto coi caratteri di una figura geometrica è lo stesso che voler parlar troppo alla ragione e poco ai sensi, mentre i fanciulli han molto senso e poca ragione. Del resto, non sarebbe difficile o render piú semplice quell’ istesso o inventarne un altro.

In una istruzione uniforme tutto deve esser normale. Ma, quando si esce dai limiti della istruzione primaria, la quale, piucché le scienze, ci dá i primi mezzi onde acquistar le scienze, chi potrá imporre una legge al genio, e dire: — Questa è la via per cui si va piú facilmente alla veritá? — Del metodo di Pestalozzi si narran prodigi. Non meriterebbe questo metodo di esser esaminato?

Ma ciò sará cura della direzione generale della istruzione pubblica; e dovrá esser la piú importante cura e la piú continuata, imperciocché né è da disperare che un giorno un ottimo metodo normale per tutta o gran parte della pubblica istruzione si possa scoprire, né è da sperarsi che facilmente si scopra un metodo, il quale sia il risultato dell’esatta classificazione delle idee che formano il soggetto delle nostre scienze e dell’esatta cognizione delle facoltá del nostro spirito. Alcuni governi hanno giá delle scuole centrali per questa istruzione normale. Ma le istituzioni premature sogliono ritardare i progressi delle scienze, perché dal vedere l’istituzione taluno crede di sapere quello che non sa; e non si ricerca il meglio, perché si è presa l’abitudine al mediocre. Chi potrá presumere di saper la norma vera per imparare tutte le scienze? Di che dunque apriremo scuola? d’istruzione primaria? Il trovare un metodo normale per essa è troppo semplice cosa, né vale la pena di stabilirne con grandi spese una scuola centrale nella capitale. Quando la direzione della istruzione pubblica avrá scelta e stabilita una norma, obbligherá ad appren-