Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/299

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VII. — Al medesimo. — Napoli, 17 novembre 1798. — ... Sapete giá le promozioni fatte; sapete don Antonio La Rossa e don Tommaso Frammarino passati a consiglieri. Ora vi dirò l’effetto di una parte che io ho fatta col secondo. Ier l’altro, dunque, fui a trovarlo, e gli dissiche ora era il tempo di poter pensare ad un’Udienza. — Anzi no — mi rispose don Tommaso; — le provviste dell’Udienze questa volta debbonsi fare da’ governatori regi. — E poi soggiunse: — Ma perché andar fuori? Non è meglio trattenervi in Napoli a far l’avvocato primario?—Ma come ciò sará? — ripresi io. Ed egli: — Ma vi ho detto che ci penso io; ve lo ho promesso e, non dubitate, penserò io a situarvi. — Allora io gli dissi che la sua bontá mi rendeva ardito a pregarlo perché mi facesse una raccomandazione a don Vincenzo Lotti, affinché potessi avere qualche negozio, ora che Lotti era passato giudice. — Ma perché raccomandarvi a Lotti? — riprese egli. — A darvi negozi ci penso io, ed io posso davvero piú di Lotti. Vediamoci e non temete di nulla. — Che altro poteva io fare e che altro poteva egli rispondermi? Staremo a vedere...

VIII.— Libertá Eguaglianza.— Repubblica napoletana.— Governo provvisorio. — Il cittadino Ignazio Falconieri, commessario organizzatore, ai comuni del dipartimento del Volturno. — [Capua, marzo 1 7991 * — circostanze della Repubblica richiedono la piú grande vigilanza del governo, impegnatissimo a far fiorire nella medesima il buon ordine, la tranquillitá ed ogni sorta di sociale virtú, a dispetto de’ malintenzionati nemici della patria, che fanno tutt’i loro sforzi per convertirla in un teatro di guerra e renderla, colle conseguenze funeste che quest’accompagnano, infelice, desolata, sconvolta. A tal oggetto, stendendo egli le sue paterne vedute su tutt’ i dipartimenti ond’ella è composta, desiderando di consolidare di tutti la felicitá e ’l buon essere, è venuto nella determinazione di spedire de’ commissari organizzatori, che, godendo la fiducia della patria e forniti di tutte le democratiche qualitá, possano, ognuno nel territorio che gli verrá affidato, secondare le giuste mire del governo, fugarne i scelerati ed i briganti, che, satelliti dell’agonizzante tirannia, ne procurano la rovina, e ricondurvi i buoni ed onesti cittadini, e con essi la pace nelle famiglie, l’integritá ne’ magistrati, la moralitá e l’osservanza delle leggi in tutti i cittadini, l’amicizia, la fratellanza, la vera democrazia. Per queste salutari operazioni io vengo spedito al dipartimento del Volturno, rivestito