Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/30

Da Wikisource.

ISTRUZIONE MEDIA.


Finora tutti han corso la stessa strada. Ora grandissima parte del popolo si arresta, l’altra prosiegue il suo cammino verso la perfezione delle scienze e delle arti; ma, di questi ultimi, non tutti vorranno o potranno giungere alla meta; e molti altri ancora si arresteranno precisamente in que’ punti ne’ quali l’istruzione è necessario che, per ricevere l’ultima perfezione, si divida. Quali saranno gli studi di questa istruzione media? Seguiamo sempre gli stessi principi stabiliti di sopra, e sará facile il determinarli.

Noi abbiamo di coloro i quali intendono progredire fino all’estremo delle cognizioni umane; altri, contenti d’istruirsi piú del volgo, intendono ritornarsene alle loro case ed attendere ai propri affari. Diansi dunque ai primi nuovi mezzi e piú efficaci a sapere; ai secondi cognizioni utili ad agire. Quando si è una volta ben compreso questo principio, non si troverá piú strano che l’istruzione media comprenda molte cognizioni, le quali al primo aspetto sembrano diversissime e tali che occupano nella serie delle nostre cognizioni de’ siti distanti: la cognizione delle lingue, per esempio, e la fisica. Della prima uno studio profondo è un mezzo necessario a chiunque voglia progredire nelle scienze: lo studio profondo della seconda è e deve esser uno degli ultimi tra’ nostri studi. Ma, se noi diamo tutto il tempo della nostra gioventú al primo, che ne avverrá dell’uomo che all’etá di diciotto anni ritorna ai suoi genitori e dovrá darsi tutto agli affari della vita civile? Non sarebbe stato piú utile per lui il saper la fisica, la chimica, la botanica, onde perfezionare le sue fabbriche, le terre sue? Questo era il grandissimo difetto delle istituzioni antiche. Consumavano tutto il tempo della istruzione media in uno studio smodato delle scienze di mezzi, trascuravansi tutte quelle di fine; e, quando poi i giovani ritornavano nelle proprie case, o