Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/31

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abbandonavano interamente degli studi i quali niuna analogia aveano colle ordinarie occupazioni della loro vita, o divenivano simili a quel Telefo, a cui Orazio diceva: «Che ti giova saper esattamente quanti anni passarono tra Inaco e quel Codro che donò la propria vita alla sua patria, e la discendenza di Eaco, e tutte le guerre avvenute sotto le mura d’IIIo, se ignori qual sia il prezzo del buon vino di Scio, come aver una buona casa?», ecc.

Un’altra osservazione. L’educazione ben diretta non ha tanto in mira d’insegnare una o due idee positive di piú o di meno, quanto d’ispirare l’amore di una scienza e dare alla mente un’attitudine maggiore a comprenderla. Quasi diremmo che non si tratta di formar un libro, ma un uomo: giacché ad un libro rassomiglia un uomo meramente passivo, il quale tante idee tiene quante se gliene son date; mentre al contrario il carattere della mente è quello di esser attiva, creatrice, capace di formare le sue idee, ordinarle, saperle insomma dominare in tutti i modi e signoreggiare.

Or questa attitudine non si forma se non nella gioventú; questo amore non s’ispira se non ne’ nostri primi anni; e l’amore, una volta fortemente ispirato per una scienza, accresce l’attitudine della mente, perché accresce col diletto l’attenzione, da cui l’acume e l’efficacia dipende di tutte le nostre facoltá. Quindi certe scienze, che sono le piú necessarie alla vita, non si mostrano mai troppo per tempo ai giovinetti, ancorché essi non possono acquistarne profondissime idee. Non le apprenderanno perfettamente? Non importa. Le torneranno a studiare; ma le studieranno con maggiore affetto e con attenzione maggiore, e ne trarranno un maggior profitto. Le abbandoneranno? Ne riterranno sempre dieci o dodici idee, le quali non saranno mai inutili. E questo è l’altro gran vantaggio di tali studi, fatti per tempo, cioè che le idee, una volta impresse nella mente, non cosí facilmente si obliano e ci accompagnano per tutta la vita. È un fenomeno costantemente osservato da tutt’ i fisiologi e da tutt’ i medici, che, quando la nostra memoria, per effetto di etá o di malattia, incomincia a vacillare, le idee, che prima