Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/310

Da Wikisource.

XXII. — Al fratello Michele. — Milano, 20 marzo 1802. — [Ho ricevuto] la funesta notizia della morte della nostra cara madre. Il dolore che mi ha cagionato non si scancellerá mai dall’animo mio, ed 10 mi rimprovererò sempre che forse i dispiaceri che ha ricevuti da me han potuto abbreviare i suoi giorni. Sará dunque vero che vi sia un destino che perseguita sempre, che si compiace accumulare disgrazie sopra disgrazie per distruggere le persone oneste? lo ti ho scritto esattamente in ogni settimana. Ma ti saran pervenute le mie lettere? Anche di questo dubito, perché anche questa misera consolazione ci nega quel destino che ci perseguita. Pazienza! Siamo i Pulcinelli di Domineddio... Non vi affliggete perché io pensi di andare a Torino... Torino non è piú lontano da Napoli di quel che sia Milano, ed io son costretto a seguir quella via che mi offre piú mezzi da travagliare. Per ora non vi è necessitá di fare questa risoluzione. Ma, siccome tutto ancora è incerto, cosí non è ancora sicuro che non sarò costretto a farla. Qui mi amano e mi stimano personalmente: vedremo. A che ritornerei io nella patria? Se io fussi reo, accetterei un perdono. Ma un uomo che non ha avuto la viltá di far un delitto; un uomo che ha potuto esser condannato solo perché si trovò strascinato in un vortice che egli odiava, ma a cui era impossibile resistere; un uomo in cui l’amor della patria, della pace, della virtú non sono parole; un tale uomo non deve certamente esser contento di un perdono che gli lascia sempre l’apparenza di reo. Che potrei io fare nella patria? a che potrei occuparmi? che potrei travagliare ? lo non cerco che la tranquillitá, la pace e travaglio; e veggo bene che costá non potrei averlo, almeno finché le cose non sieno interamente tranquille e che non sieno partiti gli esteri e che non siasi conchiusa la pace generale... XXIII. — Di Lodovico Lizzoli. —Novara, 24 marzo 1802.— ... Eccoti la risposta di Melzi: «Ho ricevuto il vostro rapporto del 16 marzo. Esso accredita il vostro talento, i vostri lumi e lo zelo con cui vi siete applicato alle funzioni della vostra carica, e sará di molto lume nel successivo sviluppo del sistema della pubblica amministrazione».*— Ne verbum quidem , dunque, sul permesso o non permesso della stampa. Per altro, rifletto che, dietro averlo lodato, Il silenzio debba tener luogo di approvazione. Quindi son deciso di farlo subito stampare, e, a tale effetto, ti mando l’originale, perché, senza perdere un momento di tempo, incominci dal dar dei