Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/358

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Parigi, con una sola differenza: che le stesse debolezze donnesche mantengono un cavalierserventismo che abbrutisce i giovani, fa impazzir le donne, disturba le famiglie; e l’amore produce ozio, dissipazione, trascuraggine di educazione, disturbi domestici, liti matrimoniali, piú nocive dell’istesso divorzio. Nella parte antica le donne si conducon bene, perché non possono far male; ma, per ottener questo, debbono tenersi carcerate di persona, imbecillite di spirito, senza coltura e senza esperienza: onde è che poi annoiano i mariti, i quali non cessano di essere corrottissimi, non educano i figli, o, se li educano, lo fanno in modo da renderli inetti alla societá, e quella loro, non virtú, ma ebete impotenza produce effetti peggiori. Difatti in nessuna parte del mondo le donne sono cosí strane, cosí seminatrici di zizzania, cosí poco compiacenti, cosí querule, cosí matte; in nessun’altra parte gli uomini sono cosí scostumati, che bastonano le mogli, che le riempiono di mali, che le maltrattano in ogni maniera; in nessun’altra parte del mondo vi sono tante dissensioni domestiche. Napoli per una parte è ancora acerba; per un’altra è giá fradicia... CIII. — A Melchiorre Delfico. — [Napoli, 1808?). — 11 vostro Discorso sulla inutilitá della storia c’insegna come si dovrebbe fare una storia utile. Quella, che abbiamo, spesso non è che un romanzo. Essa, intanto, piace all’erudito, perché ama, nell’infinito indigesto caos delle tradizioni, la fatica che sempre gli costa la scoperta dí una spesso meschina e sempre inutile veritá. Piace ai non eruditi, perché, essendo scritta in modo che, non le vere vicende delle cose, ma le fantasie e le sensazioni degli uomini contiene, eccita ne’ lettori la loro fantasia ed il loro cuore; il che è per essi cagione di infallibile diletto. Il vostro libro non può piacere ai primi, perché toglie loro un mestiere; non ai secondi, perché toglie loro un diletto. Voi rassomigliate ad uno che, in una popolazione ancor barbara, volesse distruggere la stregoneria: dispiacerebbe egualmente ai seduttori ed ai sedotti. Questo interno diletto è quello che ci fa ritrovar nella storia tutta quella istruzione che vantiamo. È nella indole della nostra natura creder che ne giovi tutto ciò che diletta. Ma, se vogliamo esser sinceri... [non continua ]. CIV. — Di monsignor Capecelatro. — Napoli, primo febbraio 1809. — Con reai decreto del di 27 gennaio Sua Maestá ha ordinato quanto segue: «Articolo 1. Una commissione composta