Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/36

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Al risorger delle lettere ci ha nuociuto la mala intesa imitazione degli antichi. Abbiam ritrovati di essi alcuni trattati particolari sopra talune parti della rettorica: sull* invenzione, sui tropi, sull’elocuzione; gli abbiamo compendiati, gli abbiamo riuniti, e ne abbiam formato un corpo di scienza che abbiam destinata pe’ giovinetti. Avean destinati ai giovinetti i loro libri anche gli antichi? Aristotile non parla di rettorica al suo grande allievo se non dopo i piú profondi studi di morale e di politica; e l’opera rettorica, che di lui abbiamo, ben dimostra che non poteva esser diversamente; essa non potrebbe intendersi da un giovine di collegio. Tutta la scuola platonica credeva non esservi, propriamente parlando, alcun’arte rettorica, e che il saper ben parlare non altro fosse che il saper ben pensare e vivamente sentire. Ed alla scuola platonica non si può per certo rimproverare di disprezzare ciò che non sapeva. Cicerone ha voluto difendere contro Platone la sua arte, ed ha voluto dimostrare che l’oratore ha bisogno di qualche altra cosa oltre del sapere. La disputa forse non è ancora decisa; ma lo stesso Cicerone non ha potuto negare che all’oratore il sapere era indispensabile, né altra ragione egli dá del picciol numero dei grandi oratori se non l’infinita ampiezza di sapere, che loro è necessaria, e la difficoltá di acquistarla. Perché invertiamo l’ordine della natura, e vogliamo insegnare a parlare a coloro, i quali non ancora sanno pensare? onde poi ne avviene che i giovani de’ nostri collegi sanno tutto Cygne e tutto De Colonia, c non sanno scrivere un biglietto? Perché turbiamo la classificazione delle scienze e riuniamo alla rettorica ciò che deve essere il risultato di altri studi, i quali sono egualmente necessari? Perché finalmente non imitiamo i grandi esempi? Presso gli antichi lo studio dell’eloquenza era l’ultimo di tutti, e Cicerone avea compiuti tutt’ i suoi studi quando si esercitava sotto Molone. 2. Geografía e storia. — Esse sono scienze di licei, perché preparatorie alle altre scienze. Non vi è cognizione umana la quale non abbia una base istorica, perché non vi è né matematica né filosofia se prima non sia dimostrata 1’esistenza ed