Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/54

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con successo. Per la stessa difficoltá di trovar maestri per tutti i ginnasi, le lingue viventi s’insegneranno ne* licei, ecc. ecc. La scuola delle arti appartiene ai licei. Del resto ne’ ginnasi si può insegnar tutto: noi abbiam indicato il minimo e non giá il massimo delle lezioni che vi debbano essere. Queste cose cangiano a misura che cangia lo stato dell’istruzione in una nazione. Voglia il cielo che si abbiano tanti professori e tanti uditori da poter convertire ogni ginnasio in liceo ! Tutte le nazioni colte hanno de’ collegi, e ne abbiamo anche noi. Abbiamo conservato quello cosí detto de’ Cinesi in grazia della sua singolaritá: esso è unico nell’Europa. Non è senza gloria che i superbi brittanni abbian dovuto ricorrere a noi per aver un interprete per la Cina. Questo collegio può essere migliorato e destinato particolarmente allo studio delle lingue. Abbiam conservati, almen per ora, quelli degli scolopi in grazia della loro utilitá. La Commissione però ha ordinata l’istruzione secondaria indipendentemente dal sistema de’ collegi, per la ragione che mal si potrebbe dare il nome di «pubblica» ad un’istruzione che non si potrebbe ottenere se non a certe condizioni, alle quali non tutti si vorrebbero sottoporre. Quanti padri possono e vogliono mantenere in un collegio i figli loro? Fuori del collegio dunque non vi sarebbe altro che tenebre ed ignoranza?

I collegi d’istruzione sono di origine ecclesiastica. Si volle cosí avvezzare per tempo i giovinetti alle abitudini necessarie alla professione che volevano esercitare. Considerata sotto questo aspetto, l’istituzione, sebbene col tempo corrotta ed abusata, era nella sua origine ragionevole ed utile; ed utili noi troviamo i collegi per l’educazione di que’ giovani i quali si dánno alla milizia sia di terra sia di mare, ed ai quali giova contrarre per tempo alcune date abitudini di vita. Questi tali collegi dunque resteranno, perché ragionevoli ed utili ; ma formeranno parte della istruzione speciale. Nella istruzione pubblica, cioè in quella istruzione la quale non si propone giá di sviluppare nel giovine una facoltá