Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/79

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FACOLTÀ MEDICA.


La medicina è una scienza fondata sulla cognizione dei rapporti tra l’uomo e gli esseri che lo circondano. O che l’esercizio della vita sia, siccome taluni credono, uno stato forzoso, nascente dall’azione degli esseri esterni sopra di noi, o che dipenda da un principio a noi proprio; una vicendevole azione e reazione, tra l’essere che vive e quelli che lo circondano, è innegabile, ed è innegabile egualmente che da questa vicendevole azione e reazione dipendono la sanitá e la malattia. Questa vicendevole azione e reazione è soggetta a leggi, delle quali alcune sono meccaniche, altre chimiche, altre finalmente proprie e particolari della vita animale. Da queste ultime leggi si modificano le prime; ed avviene che tutto ciò che esiste fuori di noi prende un carattere analogo all’essere che soffre la loro azione ed allo stato nel quale si ritrova. È indispensabile adunque che il medico conosca la meccanica, la física sperimentale, la chimica, la botanica. Egli procede cosí passo passo dalla esistenza bruta fino alla vita vegetabile. Che immensa carriera non deve egli percorrere ! E quanto è vero ciò che diceva Ippocrate, che un medico filosofo è simile ad un dio ! Pure tutte queste cognizioni non sono sufficienti. Questo forse intese dire lo stesso Ippocrate, quando disse che dove finiva il filosofo incominciava il medico. Le cognizioni, delle quali abbiam ragionato finora, non forniscono tutti i principi necessari alla scienza medica, e spesso sono cagioni di gravissimi errori. La storia della medicina offre infiniti esempi de’ funesti effetti che l’abuso di tali scienze ha prodotti tutte le volte che da una sola di esse si ò voluto derivare la teoria della salute e la cura delle malattie. Effetti di questo abuso sono state le sètte de’ meccanici, de’ chimici, degli umoristi, ecc., ecc.