Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari- Periodo napoletano, 1924 – BEIC 1796200.djvu/93

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tra loro. I primi doveri forman il soggetto del diritto di natura. 1 secondi forman parte della legislazione. Quindi noi abbiam creduto imitare l’organizzazione dell’istruzione del Regno italico, ove alla cattedra del dritto di natura e delle genti si è unita quella della legislazione universale. Noi non abbiam soppresse le lezioni del dritto di natura; ma queste, tolte una volta tutte le inutili speculazioni metafisiche, rimangono molto brevi. Le abbiamo unite al diritto delle genti, del quale esse sono quasi i principi preliminari. Difatti le nazioni si considerano come individui indipendenti tra loro, e si applicano alle medesime tutti que’ principi che per gl’individui il diritto di natura avea stabiliti. Lo studio della legislazione deve incominciare dall’analisi della societá umana e di tutte le parti che debbono comporla. Quindi la necessitá delle leggi per regolare ciascuna di esse parti. E da questa analisi bene istituita nascono due vantaggi, che sono i due scopi di ogni scienza di legislazione. 11 primo è quello di formare nella mente de’ giovani, avanti di entrare nella giurisprudenza positiva, quella idea di giurisprudenza che tanto desiderava Leibniz e che egli chiamava «tavola sinottica della giurisprudenza»; tavola da cui ogni studio della medesima voleva che incominciasse. Ed in ciò egli vedeva il vero, da quel gran filosofo ch’era; ma errava in quanto che credeva questa sua tavola sinottica esser diversa dalla legislazione universale. Il secondo vantaggio è quello d’insegnare a paragonare le leggi de’ vari popoli, e giudicare della maggiore o minore utilitá di ciascuna delle medesime nelle varie circostanze nelle quali una nazione si possa trovare. Il primo vantaggio agevola gli studi del giureconsulto; il secondo rende il giureconsulto quasi legislatore. Questa legislazione universale, che, come abbiam veduto, è la morale dell’uomo e della cittá, si estende ai vari popoli tra loro; ed una parte della medesima è quella che chiamasi «dritto delle genti»: parte per altro tanto vasta che forma una scienza da sé. Questo dritto delle genti ha la sua origine nella ragion comune de’ popoli; ma i precetti di questa ragione son