Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/128

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fedele agli ordini antichi ; e questa, a creder mio, è grandissima virtú. Perché, sebbene spesso avvenga che un cangiamento sia necessario, pure sará anche vero che non si deve cangiar sempre, e che, anche tentando un cangiamento, deve tentarsi coll’intenzione di non farne piú. Coloro, i quali dopo un cangiamento ne desiderano ancora un altro, credono forse che una costituzione sia un almanacco? E per tre anni la Francia e l’Italia forse lo hanno creduto; ed ho veduto in Parigi un homme de letties, il quale, invece ili far dodici vaudeville s, avea fatte ventiquattro costituzioni.

I popoli che aborrono la milizia non possono mai aver orgoglio. «Ignavie et imbellibus ma net squallor». Vi era una canzone greca la quale diceva presso a poco: «Io non ho che una lancia, una spada, uno scudo; ma, collo scudo, colla lancia, colla spada, io ho tutto». Un uomo, il quale non ha lancia né spada né scudo, non ha nulla.

Un altro gran carattere delle nazioni che hanno spirito pubblico è quello di occuparsi di cose veramente utili. Morale, arti, scienze, sono le sole cose che presso di esse sono in pregio.

Le famiglie non corrono alle armi per un nome; i savi della nazione non si calunniano per un dittongo; di tutto ciò che non è né bello né utile né vero, non si tiene verun conto; e, se talora alcuni stolti disputano sopra inezie, il maggior numero li lascia disputare finché si stanchino della disputa e si annoino del pubblico disprezzo. Quando l’Italia era ancora barbara, una parte de’ suoi popoli si faceva una guerra mortale per un sillogismo, un’altra si distruggeva per un nome di guelfo o di ghibellino, di bianco o di nero. Nessuno si ricordava che era italiano; nessuno disse a se stesso: — Che importa che il sangue sparso sia nero o sia bianco? è sempre sangue italiano. — Quando l’impero greco era ridotto agli estremi, alcuni monaci visionari che abitavano sull’Athos, non avendo altro che fare, contemplavano il loro ombelico. Contempla oggi e contempla dimani e poi diman l’altro, finalmente parve loro che da qu’ell’ombelico uscisse una luce. — Ma che luce sará quella che esce dall’ombelico de’ nostri monaci? — Luce diabolica — dissero