Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/168

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agricoltore. — Molto appresero i romani dai greci, dagli egizi, dai cartaginesi, dagli altri italiani ; ma chi oggi piú lo riconosce? chi può indicarlo, onde poter poi dire qual sia la vera storia deH’arte, quali i suoi progressi, il suo vero stato presso i romani?

Per saper la storia di un’arte, non basta conoscerne lo stato in un’epoca sola. Potrebbe ben avvenire che in quell’epoca l’arte sia fiorentissima; ma, se in appresso non fará altri progressi, se rimarrá stazionaria, sará vicina a perire; ed un gigante che pére vai meno di un nano che cresce. Le nazioni incominciano a perire appunto quando credono esser giunte all’apice della perfezione. Progredir sempre, ecco in che sta riposta la vita; osservar questo progresso, ecco in che consiste la storia.

Ma questo progresso convien osservarlo separatamente in ambedue le parti principali dell’agricoltura. Un progresso rapido nella teorica e non accompagnato da un altro eguale nella pratica, indica una civiltá straordinaria, introdotta in un popolo per accidenti di guerra e di commercio e contrastata da circostanze politiche infelici o da ordini pubblici sciagurati. Né questo esempio è raro nelle nazioni: perché il sapere può venir per cura di pochi uomini e privati; ad operare ci bisogna l’aiuto de’ governi, e questi di loro natura sono piú lenti di quelli a produrre il bene. Spesso, al contrario, vi è progresso nella pratica dell’agricoltura e non se ne osserva uno eguale nella teorica: l’agricoltura si estende, ma i suoi metodi rimangono imperfetti ; si coldvan piú campi, ma non si coltivan meglio: prova che gli ordini pubblici non opprimon l’industria, ma non favoriscono il sapere. E tu sai che lo stesso patriarca degli agronomi viventi, Arturo Young, crede che questo sia lo stato presente dell’agricoltura presso quasi tutte le nazioni dell’ Europa.

Da queste considerazioni sorge un terzo esame, ed è quello del rapporto delFagricoltura colla pubblica economia, e sotto questo nome io comprendo: i. leggi, 2. proprietá, 3. opinioni, 4. costume, 5. tributi, 6. prezzo de’ fondi, 7. prezzo de’ generi, 8. prezzo del lavoro, 9. rapporto tra le spese dell’agricoltura ed il prodotto.