Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/330

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il Conti) uscito a trattar con l’autore * come con uomo che dovesse necessariamente far ivi stampare la sua opera», il Vico, «entrato in un punto di propia stima», ritirò indietro il ms. (. Autobiografia , p. 71). Derivazione diretta di questa divisata edizione veneziana è la seconda Scienza nuova (1730), in cui il Vico rifuse in un tutto organico cosí il testo della Scienza nuova prima come il ms. di A nnotazioni, e che, riscritta da cima a fondo circa il 1736 e continuamente accresciuta e corretta dall’autore fino alla sua morte (23 gennaio 1744), fu ripubblicata postuma nel luglio 1744. Questa seconda redazione della seconda Scienza nuova (o Scienza nuova terza) è l’«altra edizione napoletana» ricordata dal Cuoco, la quale, com’è facile scorgere, rappresenta sulla mancata edizione veneziana, non un regresso, ma un grandissimo progresso. E, poiché il testo del 1744 appunto fu fedelmente e integralmente seguito dai curatori dell’edizione milanese del 1801, è da affermare che questi, nonché la «pessima», scelsero, tra le edizioni precedenti, precisamente l’«ottima». P a R- 315. r - 4 * — L’«amico», che doveva curare la divisata edizione delle Opere del Vico, era probabilmente Francesco Daniele.

Pag- 317, r - 9 sgg. — Che il Diritto universale e le due Scienze nuove costituiscano un’opera sola;, o, per esser piú esatti, che il Diritto universale sia un abbozzo della Scienza nuova in forma negativa , e questa un abbozzo della prima Scienza nuova, e questa della Scienza nuova «veneziana», e questa della seconda Scienza nuova ; è cosa vera, e detta, del resto, dal medesimo Vico. Ma pel De antiquissima le cose stanno diversamente. Certamente il Vico, pur tenendolo come appartato in un angolo della propria mente, non rifiutò mai /il sistema metafísico ivi formolato. Ma, quanto poi alla tesi storica d’un’antichissima sapienza filosofica degl’italiani, non c’è quasi opera di lui, dal 1720 in poi, in cui essa non sia dichiarata fondamentalmente erronea e recisamente rifiutata. D’altronde il Cuoco medesimo, piú tardi, si ricredè implicitamente. Si veda piú giú, p. 335, n. 1.