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VII

L’ASSASSINIO POLITICO E LE VIOLAZIONI

DEL DIRITTO DELLE GENTI

(a proposito del libro del colonnello Sexby, Killing is no murder, e dell’attentato contro Napoleone del febbraio 1804). Io ho sempre desiderato leggere questo libro famoso, dopo la pubblicazione del quale Cromwell cadde in quell’eccesso di timore donde incomincia la pazzia. L’autore del libro, il co- • ionnello Sexby, che si era nascosto sotto il nome di G. Alien, fini la sua vita avvelenato in un carcere. Il libro fu soppresso, né dopo il ritorno degli Stuardi sul trono, ad onta dell’odio che si avea pel nome di Cromwell, è a mia notizia l’essere stato mai ristampato. Dicesi che siasene stampata in Francia una traduzione nell’epoca funesta di Robespierre, simulando una data antica, contemporanea all’edizione che l’autore ne avea fatta in Londra, ed usando carta, lettere, ortografia convenienti all’epoca simulata. Ma io non ho potuto vedere questa edizione francese, ed ho osservata l’inglese, e ne ho vista anche una traduzione italiana.

Ho trovato questo libriccino scritto con tutta l’esattezza delle divisioni e suddivisioni scolastiche, predominanti ancora in Inghilterra in un secolo furentemente teologico, qual era quello del protettore. Ma questo metodo non rende il libro né secco né noioso, e tutto è pieno di evidenza e, quasi diresti, di quella unzione, che è l’estremo grado della persuasione e che suol ritrovarsi non di rado ne’ libri degli entusiasti.

Vedranno gli altri se tutto ciò che Sexby dice contro Cromwell sia giusto. Vedranno gli altri se, dopo le crudeli stolidezze degli evangelici, de’ puritani, de’ livellisti e di tutto quell’infinito numero di sètte religiose e politiche, che si agitavano allora in Inghilterra come i granelli di sabbia quando