Pagina:Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, Laterza, 1913.djvu/121

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xxi - massime che si seguirono 111

nostri padroni per necessitá, affinché gli antichi interessi (se pure costoro avessero interesse per l’antico governo) non opprimano i nuovi, a costoro si unirá un doppio numero di savi e virtuosi patrioti: cosí avremo il vantaggio del patriotismo nelle decisioni, ed il patriotismo avrá il vantaggio delle cognizioni patrie nell’esame e dell’opinione pubblica nell’esecuzione.

«Invece di fare l’assemblea, che chiamar si potrebbe ‛costituente’, di venticinque persone, far si potrebbe di ottanta, e combinare in tal modo insieme tutti questi vantaggi. Un’assemblea provvisoria di ottanta non è troppo grande per una nazione che dee averne una costituzionale piú che doppia: all’incontro una di venticinque può sembrare troppo piccola, specialmente non essendosi ancora pubblicata la costituzione. Il popolo potrá credere che si voglia prender giuoco di lui e che si pensi ad escluderlo da tutto. Un generale estero, che venisse egli solo a darci la legge si tollererebbe come un re conquistatore, e l’oppressione, in cui ciascuno vedrebbe gli altri tutti, gli renderebbe tollerabile la propria; ma, subito che chiamate a parte della sovranitá la nazione, conviene che usiate piú riguardi: o conviene dar a tutti o a nessuno; i consigli di mezzo non tolgono l’oppressione e vi aggiungono l’invidia».

Si passava ad indicare, in tutte le classi, de’ veri patrioti, i quali, senza esser ascritti a verun club, amavano la patria ed avrebbero saputo renderla felice... Ma i nomi di costoro sarebbe ora colpevole imprudenza rivelare.


XXI

MASSIME CHE SI SEGUIRONO


Io prego tutti coloro i quali leggeranno questo paragrafo a non credere che io intenda scrivere la satira de’ patrioti. Se il patriota è l’uomo che ama la patria, non sono io stesso un patriota? Come potrei condannare un nome che onora tanti amici, de’ quali or piango la lontananza o la perdita? Noi possiamo esser