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124 | saggio storico |
circostanze e dei bisogni nei quali il popolo si trova. Tutto ciò che la salute pubblica imperiosamente non richiede, non può senza tirannia esser sottomesso a riforma, perché gli uomini, dopo i loro bisogni, nulla hanno e nulla debbono aver di piú sacro che i costumi dei loro maggiori. Se si riforma ciò che non è necessario riformare, la rivoluzione avrá molti nemici e pochissimi amici.
La feudalitá presso di noi presentava una massa immensa di possessi, di proprietá, di esazioni, di preminenze, di diritti, acquistati, ricevuti, usurpati da diverse mani ed in tempi diversi. I feudatari non furono in origine che semplici possessori di fondi coll’obbligo della fedeltá, e, colla legge della devoluzione, essi non differivano dagli altri proprietari se non per aver ricevute dalla mano di un uomo quelle terre che altri ricevute avea dalla sorte. Ma i grandi feudatari erano nel tempo istesso grandi officiali della corona, ed, in tempi di anarchia o di debolezza, quei rappresentanti della sovranitá, potenti ed inamovibili, fecero obbliar la sovranitá che rappresentavano: quei diritti, che essi esercitavano come officiali della corona, divennero prima diritti del feudatario, indi della sua famiglia, finalmente del feudo. In tempi di continue guerre civili, i pochi uomini liberi che eran rimasti nelle nostre regioni, non avendo né sicurezza né proprietá, chiesero la protezione dei potenti e l’ottennero a prezzo di libertá.
Grandi erano certamente questi abusi; ma tale era l’infelicitá dei tempi, tale la condizione degli uomini, tale la desolazione delle nostre contrade, che essi dovettero sembrar tollerabili effetti, e talora, giunti all’estremo, produssero il ritorno del bene. Gli uomini moltiplicati dovettero estendere la loro industria e reclamarono la loro libertá civile: è questo il primo passo che le nazioni fanno verso la coltura. Un re di spirito generoso, che voleva elevarsi, si rese forte col favore del popolo, che egli difese contro gli altri tiranni minori, e le monarchie di Europa sorsero dalle rovine dell’aristocrazia feudale. Noi vediamo nella nostra storia tutti i passi dati dal popolo, le opposizioni de’ baroni, l’ondeggiar perpetuo de’ sovrani a seconda che temevano