Pagina:Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, Laterza, 1913.djvu/274

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264 lettere a vincenzio russo

stima di noi stessi, gusto per le belle arti e per la gloria, che è inseparabile dalle medesime, educazione piú maschia, ambizione piú nobile, facilitá onesta di sussistere, la quale, accrescendo nell’uomo l’emulazione, diminuisce l’invidia, tutte le altre virtú che da queste dipendono e che l’accompagnano...: se la virtú e la felicitá non sono un nome vano, che altro ci rimarrebbe allora a desiderare?

Ma, filosofi! se volete condurci a questo punto, seguite il corso della natura. Non venite ad insultarci, come Diogene in Atene. Cosí ci farete ridere di quella virtú nuova che ci vorreste dare, e ci farete perdere quel poco dell’antica che ancora ci rimane. I nostri discorsi non distruggono i nostri bisogni, non accrescono le nostre forze; e noi rimarremo senza quell’equilibrio che solo produce la virtú, e senza quei princípi che possono frenare almeno in parte i vizi che abbiamo: i vostri princípi nuovi, dopo aver distrutti gli antichi, saranno da noi, come ineseguibili, disprezzati.

Per risvegliare un poco di virtú nello stato in cui siamo, invece di diminuir la cupidigia, vorrei anzi un poco accrescerla nelle classi inferiori, presentando loro la prospettiva di uno stato di vita piú agiato: cosí sarei sicuro di renderle piú attive e piú libere. Volendo usare il linguaggio dei matematici, potrei dire che la libertá sempre proporzionata all’eguaglianza sia in ragion reciproca della pressione delle classi superiori, e che tale pressione sia sempre in ragione diretta del superfluo che le classi inferiori hanno. L’oppressione perciò è massima, o dove la natura dia tanto superfluo, che tutta l’aviditá dell’uomo non possa assorbirla; o dove l’uomo sia tanto avvilito, tanto imbastardito, che non abbia se non pochissimi bisogni. Nei governi che sono piú liberi il basso popolo è piú agiato e piú attivo; ed il desiderio di quest’agiatezza, che si crede effetto della libertá, n’è stata sovente la cagione.

Io non so quale sarebbe stato il corso di quelle idee troppo esaltate, che talora si son rimescolate ed hanno interrotto e turbato il corso della rivoluzione francese; ma temo che l’effetto sarebbe stato quello di ridurre la Francia ad un bosco, dove