Pagina:Cuoco - Saggio storico sulla rivoluzione napoletana del 1799, Laterza, 1913.djvu/337

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rapporto al cittadino carnot 327

hanno coverta la superficie di cotesti luoghi sí rinomati: e l’Italia ha inteso con dolore l’amaro rimprovero:

     Dormi, Italia imbriaca, e non ti pesa
ch’ora di questa gente, ora di quella,
che giá serva ti fu, sei fatta ancella!

Qual riparo a tanti mali? Qual rimedio a piaghe sí profonde? Come imprimere alle depresse ed avvilite fisonomie italiane il suggello dell’antica grandezza e maestá? Uno de’ principali mezzi, secondo me, è l’unione. Perché termini il monopolio inglese, e i vili isolani cessino di arricchirsi su le rovine del continente; perché si oppongano argini all’ambizione dell’Austria, la Francia abbia una fedele alleata, la condotta della Prussia sia meno equivoca, il gran colosso dell’impero russo stia immobile ne’ ghiacci del nord, la Spagna divenga stabile amica della gran repubblica; perché, in una parola, vi sia in Europa bilancia politica e si disecchi la sorgente delle guerre, è d’uopo che l’Italia sia fusa in un solo governo, facendo un fascio di forze.

Realizzandosi questa idea, gl’italiani, avendo nazione, acquisteranno spirito di nazionalitá; avendo governo, diverranno politici e guerrieri; avendo patria, godranno della libertá e di tutt’i beni che ne derivano; formando una gran massa di popolazione, saranno penetrati da’ sentimenti della forza e dell’orgoglio pubblico, e stabiliranno una potenza che non sará soggetta agli assalti dello straniero; giacché guai a quella nazione, che per dirigere i suoi affari domestici ha bisogno del soccorso altrui!

Questo è il progetto ch’esce dal fondo del mio cuore. Se le attuali circostanze, se lo spirito di vertigine che agita il dispotismo europeo, lo fanno restare per ora nel mondo delle chimere, mi auguro almeno che verrá un giorno in cui sará realizzato. E questo pensiero, questo dolce pensiero, è il piú gran tributo che un ardente patriota, martire delle persecuzioni, possa porgere in seno dell’oscuritá al benessere dell’Italia, come l’abate di Saint-Pierre, nel suo progetto di pace perpetua, lo ha offerto alla prosperitá del genere umano.