Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/116

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O Dio d’Italia, tieni la tua mano
su questa fronte che facesti dura
più delle fronti loro. Egli ti giura
80che tanto sangue non t’è dato invano.
 
Egli si prostra come il donatore
che giugnea le manopole di maglia
in atto pio, nel cuor della battaglia
avendo colto un portentoso fiore.
 
85La sua casa egli pensa sul suo lago
quieta, dove per la porta adorna
d’una ghirlanda il terzo dei Cadorna
rientrerà, sol di silenzii pago,
 
e innanzi alle due mute Ombre severe
90scioglierà gli alti vóti, i grandi fati
adempirà, l’isole dei beati
quivi splendendo nell’albor leggiere.
 
O Dio, per questo duce che ci spezza
il tuo pane, io ti prego che tu m’oda.
95Acùmina la sua certezza, e inchioda
nei nostri petti, o Dio, la sua certezza.