Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/161

Da Wikisource.


     45Ecco l’isole di sasso
che l’ulivo fa d’argento.
Ecco l’irte groppe, gli ossi
delle schiene, sottovento.
Dolce è ogni albero stento,
50ogni sasso arido è caro.
     Eia, patria del Quarnaro!
     Alalà!
 
     Il lentisco il lauro il mirto
fanno incenso alla Levrera.
55Monta su per i valloni
la fumea di primavera,
copre tutta la costiera,
senza luna e senza faro.
     Eia, patria del Quarnaro!
     60Alalà!
 
     Dentro i covi degli Uscocchi
sta la bora e ci dà posa.
Abbiam Cherso per mezzana,
abbiam Veglia per isposa,
65e la parentela ossosa
tutta a nozze di corsaro.
     Eia, mirto del Quarnaro!
     Alalà!