Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/185

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41. Lotta Egli e pena con noi. La sua arsura, che lambì la spugna intrisa nell’aceto e nel fiele, si disseta alla nostra borraccia.

42. Suda e ansa con noi. L’offerta rinnova del suo sacrifizio ogni giorno spezzando con le mani piagate il pane della nostra bisaccia.

43. Egli che all’ora di nona gridò: «Dio mio, perché m’hai lasciato?», Egli ben sa quanto costi l’intera vittoria agli eroi.

44. Non ha Egli pur riudito lo scherno? «Se tu sei l’eletto di Dio, salva te stesso. Se il Cristo tu sei, salva te stesso, e noi.»

45. Or Egli vince. Con noi vince. Chi credette nell’anima, ora vince per l’anima. Chi accettò la morte, ecco vince per la vita immortale.

46. La forza dell’anima pura precipita le nostre legioni fangose, e in carne tanta non sente il suo male.

47. Chi l’arresta? Dove sono i valli insuperabili? dove gli impenetrabili petti? Dov’è mai la lor ferrata muraglia?