Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/199

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Nella mia bocca ho il tuo soffio, tra i miei denti il tuo fiato.
Si fa mattutino canto lo spirito esalato.
L’agonia si fa melodia.
190Patria! Patria! Questa sola parola è tutto il cielo.
La notte pallida s’apre come si squarcia un velo.
Regna «colui che più s’indìa».
 
Come chi chiama la luce pel suo nome divino,
come chi chiama la luce pel suo nome e al mattino
195comanda che nasca dall’acque,
o Patria, così ti chiamo. Sono il tuo gridatore
e sono il tuo testimonio. Se m’odi, il mio amore
sa come questo giorno nacque.
 
Sto tra la vita e la morte, vate senza corona.
200Da oriente a ponente l’inno prima s’intona:
«La vita riculmina in gloria!»
Sto tra la morte e la vita, sopra il crollo del mondo.
Da ostro a settentrione scroscia l’inno secondo:
«La morte s’abissa in vittoria!»