Pagina:D'Annunzio - Canti della guerra latina, 1939.djvu/83

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XIX


Lode all’uno, grazie al verace!
380In Còssovo teco i Latini
combatteranno domani
sotto il gonfalone crociato,
mentre il Lurco «A me è l’impero»
grugna «ché la forza s’alterna.»
385Sarà coi Latini domani
la grande lor vergine bianca.
Già misto il lor sangue col tuo
ebbero a Valàndovo, sacre
primizie. Ora Vèlese è rossa
390di quelle, e vermiglia è la Cerna.
Tra le corna sta di Babuna
la pertinacia non rotta
e in Prilipa avvampa la fede.
O Rumio dagli occhi di druda,
395a che musi verso la steppa,
bilenco tra rischio e mercede?
E tu, vil Grecastro inlurchito
che palpi le sucide dramme,
non odi il cannone di Dede?