Pagina:D'Annunzio - Il libro delle vergini.djvu/92

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le vergini 87

vano il bianco nello sguardo, e stette sbigottita fin che il gruppo non si allontanò. Lo scoraggiamento incominciava a impadronirsi di lei; la solitudine cominciava ad esserle inquietante, poichè nella campagna correva per lunghi brividi l’annunzio della pioggia e una certa solennità di silenzio scendeva nell’aria dalle nuvole raccolte. Ella s’era appoggiata a un tronco: a tratti, de’ soffii freschi le investivano la persona e le gelavano il sudore nei pori, de’ soffii che accorrevano a lei co’l fruscio del passo di un animale su l’erba; mentre in torno il tremolio del sole pareva un reverbero d’acque rinfrangenti o qualche cosa come il riflesso di una meteora lontana. Molti fiori d’un giallo pallido di zolfo facevano onda a pie’ delli olivi.

Un ricordo scese allora dai buoni alberi su l’animo della donna. — La chiesa era tutta piena di palme benedette e di aromi, quel giorno; ed ella andava tra il popolo sorretta dalle braccia di Marcello, in una gran dolcezza... — Ma, come ella si soffermò in quel pensiero, uno smarrimento le prese la memoria; tutto le sfuggì in una incertezza di sogno. Soltanto, de’ colpi sordi le batterono il cuore e dei sussulti d’angoscia le affannarono il respiro. Ella aveva ora la sensazione ottusa di un sopore che le cadesse su’l cervello con la pesantezza d’un colpo di maglio su la fronte di un bove. Un resto di vo-