Pagina:D'Annunzio - Isaotta Guttadauro, 1886.djvu/285

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Epodo 279


III.

Quando ne la mia casa, ospite caro,
io t’avrò, se non sien duri li eventi,
in questi di settembre allettamenti
che indugiano pe ’l cielo umido e chiaro,

tesser vorrem di be’ ragionamenti,
lungo le vigne camminando a paro,
o, ne l’ombra, Tibullo e Fiacco e Maro
ornar di sottilissimi comenti.

Ampia in torno sarà pace rurale.
Ma i nostri orecchi udranno ad ogni poco
da la pergola escir suoni di lira.

E il sol cadrà su’ monti; e il mar natale
da lungi arriderà tra ’l roseo foco,
sospirando Tibullo da Corcira.