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46 | Gabriele d’Annunzio |
BALLATA IV.
Piovea su ’l verde il sol di marzo, infranto,
però ch’avea co’ rami allegra lotta.
E le man d’Isaotta
sparivano in tra ’l verde, a quando a quando.
Oh mani belle, oh mani bianche e pure
come ostie in sacramento,
dolci a li afflitti, prodighe, regali,
meglio che a’ tempi gai de l’avventure!
Oh mani che il cruento
cuor nostro ignavo e le piaghe mortali
e tutti i nostri mali
con infinita carità guariste,
ed a ’l nostro tormento
le porte d’oro de’ bei sogni apriste,
e a ’l nostro ardore cieco e violento
in coppa d’oro un vin sereno offriste!
Oh bianche mani, oh gigli spiritali
tra le viole, ne ’l chiarore blando!