Pagina:D'Annunzio - L'Isottèo-La Chimera, Milano, Treves, 1906.djvu/20

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ove il trapunto lin de l’origliere
ne la notte lasciò sua rosea traccia.
Palpita il vostro sen con più veloce
ansia a’ richiami de la nostra voce,
mentre la fante il busto alto v’allaccia?

“Levasi a lo mattin la donna mia
ch’è vie più chiara che l’alba del giorno,
e vestesi di seta Caturìa,
la qual fu lavorata in gran soggiorno
a la nobile guisa di Surìa„,
canta l’Antico ne ’l poema adorno.
“Il su’ colore è fior di fina grana,
ed è ornato a la guisa indiana;
tinsesi per un mastro in Romanìa„.

Levasi da ’l gran letto in su l’aurora
la mia donna; e la sua forma ninfale
tra le diffuse chiome a l’aria odora
e a ’l sol risplende più bianca de ’l sale.
Tutta di gocce tremule s’irrora
ne ’l lavacro di marmo orientale.
Miran le statue a torno quella pura
forma e tessuta ad arte in su le mura
ride la greca favola d’Onfale.

Ridono i fatti di Venere dia
su ’l cofano di cedro, alto lavoro