Pagina:D'Annunzio - L'Isottèo-La Chimera, Milano, Treves, 1906.djvu/93

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I.


Il munifico Autunno è un giovinetto
che non la fronte, come Dionigi,
ha cinta d’uve; nè su’ suoi vestigi
trae pure in danza l’evia e il satiretto.

5Ma tien su ’l capo un suo vermiglio elmetto
ricoprente la gota, a mo’ de’ Frigi,
a mo’ de ’l biondo cavalier Parigi.
Nudo e in utte le membra egli è perfetto.

Perfetto come se da ’l fior de ’l pario
10marmo avesselo tratto Prassitèle,
tien l’arco d’Odisseo, grande e lunato.

Alto poggiasi a l’arco il sagittario,
e in cuor gli gode l’anima crudele.
Brilla di gemme il piede coturnato.