Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/125

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Un ricordo 121



10cosa; ma non di voi per quelle arene
lùgubri sotto quel tumultuoso
cielo femmine urlanti come jene.


Urlavan esse contro il gran maroso,
vincendo il mugghio; urlavan ne la notte,
15invisibili, senza mai riposo.


E tra le grida lor non interrotte
udiansi a quando a quando acuti stridi
d’uccelli che volavan basso a frotte.


Atterriva il clamore tutti i lidi.
20Verso quale naufragio urlavan esse?
Ne la notte le udii ma non le vidi.


Cadevan da la cupa nube spesse
gocce, tiepide come sangue o come
lacrime. E mi parea che ripetesse


25dietro a me quel clamore un nome, un nome!