Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/166

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162 I poeti



10Ospiti fummo (O tu che m’ami: ti sovviene?
Era ne le tue vene
il Ritmo), ospiti fummo in imperi di gloria.
Nativa è la memoria
in noi, dei fiori ardenti su dai cavi alabastri
15come tangibili astri,
dei misteri veduti,
degli amori goduti,
degli aromi bevuti.


In qual sera purpurea chiudemmo gli occhi? Quale
20fu ne l’ora mortale
il nostro dio? Da quale portentosa ferita
esalammo la vita?
Forse dopo una strage di eroi? Sotto il profondo
ciel d’un letto profondo?
25Le nostre spoglie fiera
custodì la Chimera
ne la purpurea sera.