Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/184

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180 Pel battesimo di due paranze



tu uomo de la gleba, che in diritto solco il ferro
de l’aratro guidavi,
15tu che il flutto sonoro de la messe a mietitura
godendo in cor varcavi,
tu le navi gemelle benedici, benedici
tu le novizie navi!


Benedici le navi sopra il dolce mar funesto,
20sopra il bel mar natale;
per le prue rilucenti, dirizzate a la fortuna,
spargi l’acqua lustrale;
consacra nel tuo verbo a la pesca portentosa
la rete virginale!


25Propria è l’ora al vóto, poi che il cielo alto silente
ode le tue parole;
e il mar limpido ai lidi, come un giovine che dorma,
ansa leggero, e il Sole
forse non mai dal sommo s’inchinò tanto benigno
30su la terrena prole.