Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/51

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Sopra un “adagio„ 47



15Nel dominio attingea l’estremo lito
il gesto de la mano
sacra; levava i turbini un severo
cenno. Fiorìa la messe dal deserto,
rose fiorian da l’infecondo sale,
20risorgeano le vampe, al suo sorriso,
da le ceneri spente.


E scomparve. Sta un lugubre infinito
silenzio sul lontano
regno che regnerai; ed un mistero
25profondo, come in un sepolcro aperto,
troverai tu nel trono, o spiritale
regina di quel morto paradiso
che tace eternamente,


o vana luce di quel paradiso
30morto ne la mia mente!