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52 Nell’estate dei morti



15Dense come tangibili velarii
scorrono il piano le lunghe ombre loro.
Entro splendonvi or sì or no le vigne
pampinee, le pergole, i pomarii,
e le foreste da la chioma insigne,
20e tutte quelle sparse cose d’oro,
come entro laghi azzurri e solitarii.


Guarda. Ti dà la terra tutti i suoi
pensieri. Lèggi. Mai per le sue forme
visibili ella espresse più profondi
25pensieri. (Io ben li leggo ora, da poi
che tu nel giorno più non mi nascondi
il sole.) Guarda come ella s’addorme
ne’ suoi pensieri. — Che faremo noi?


Oggi, per far più cupo il tuo pallore,
30per far più triste l’anima dolente,
evocherò, come più tristamente
non volli mai — con una melodia
infinita, continua, che sia
senza numero quasi — un grande amore
35passato, un grande lontano dolore.