Vai al contenuto

Pagina:D'Annunzio - L'orto e la prora.djvu/98

Da Wikisource.

LA STATUA.


Le statue solinghe, nel cui volto
lapideo talora il mio pensiero
vidi pensando ed il mio sogno vero
talora negli inerti occhi raccolto,


5lentamente dileguano nel folto
de le nobili selve ov’hanno impero;
né più le cerco io quivi, poi che spero
solo nel marmo in cui sarò sepolto.


Ma non copra marmo umile la cava
10tomba, sì ben vi segga una sovrana
forma de l’Arte. Questo m’è ne’ voti:


— dormire nel sepolcro su cui grava
la massa colossale e sovrumana
de la tua figlia Notte, o Buonarroti!