Pagina:D'Annunzio - La beffa di Buccari, 1918.djvu/33

Da Wikisource.

PAGINE DEL DIARIO 19


C’imbarchiamo. Ridiventiamo taciturni e attenti. Ciascuno prende il suo posto; e nel suo posto non ha più spazio di quello che avrebbe se fosse messo fra le quattro assi finali. Il bacino è chiarissimo, appena appena soffuso d’indaco, puro come il bianco dell’occhio d’un bimbo. Riceviamo il saluto dellae siluranti ormeggiate, passando al traverso. Chi non invidierebbe, se sapesse? Chi, se sapesse, non ci farebbe il segno del commiato ultimo?

Distribuisco agli uomini le piccole bandiere, poco più larghe d’un cuore maschio, simili a «faville della bandiera grande», della medesima misura di quelle che portavano sul petto i miei «lupi» del battaglione di Giovanni Randaccio al Veliki, al Faiti, al Timavo, della medesima qualità di quelle su cui fu prima-