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26 LA BEFFA DI BUCCARI

le tre parole dalle tre iniziali che distinguono il nostro Corpo. Il timoniere ha trovato subito il modo di scriverle in belle maiuscole, tenendo con una mano la ruota e con l’altra la matita, «Ricòrdati di osar sempre.»


Mi assopisco. Ho il sole in faccia. Distìnguo nella trasparenza delle palpebre i ragnateli sinistri tessuti in fondo alle mie orbite.

Odo, sul croscio dell’onda spumosa, un uomo accosciato accanto a me masticare il suo pane di guerra.

Sento che i miei piedi si raffreddano. Ricevo uno spruzzo di sale sul viso. Apro gli occhi.

S’è levata la brezza da ponente, «È una bavicciuola che ci fa piuttosto bene» dice tranquillo Luigi Rizzo, che vedo in piedi nero fra