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116 LA FIGLIA DI IORIO


Aligi
Passatemi sopra con l’erpice
ma non toccate la donna.

Lazaro gli s’accosterà, senza più contenere il furore; e, levando la corda, lo percoterà su la spalla.

Lazaro
Giù, giù, cane, mettiti a terra!

Aligi cadrà su i ginocchi.

Aligi
EE
cco, padre mio, m’inginocchio
dinanzi a voi, bacio la terra.
E al nome di Dio vivo e vero,
pel mio primo pianto di quando
vi nacqui, di quando prendeste
me non ancóra fasciato
nelle vostre mani e m’alzaste
verso il Santo Volto di Cristo,
io vi prego, vi prego, mio padre:
Non calpestate così
il cuore del figlio dolente,
non gli fate quest’onta! Vi prego:
Non gli togliete il suo lume,
non lo date alla branca del falso
nemico che gira d’intorno!
Vi prego, per l’Angelo muto
che vede e che ode nel ceppo!