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Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/161
- Ornella perdóno, se fui oso
- nominarti, tu sei testimone
- ch’ella inganna il popolo giusto.
- Mila
E gli non sa. Di quell’ora
- non gli sovviene. È magato.
- Io gli voltai la ragione.
- Io gli voltai la memoria.
- Son figlia di mago. Non v’è
- sortilegio ch’io non conosca,
- ch’io non operi. Se tra le donne
- del parentado è quell’una
- che mi fece accusa qui proprio,
- la vigilia di Santo Giovanni,
- quando entrai per la porta che è là,
- venga innanzi e l’accusa ripeta.
- La Catalana
- Sono io quell’una. Son qui.
- Mila
- Fa testimonianza di me
- per quelli che feci infermare,
- per quelli che feci morire,
- per quelli che tolsi di senno.
- La Catalana
- Giovanna Camètra. Lo so.
- E il povero delle Marane,
- e Afuso, e Tillùra. Lo so.
-