Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/164

Da Wikisource.
158 LA FIGLIA DI IORIO


Mila
Oh povero Aligi pastore!
Oh giovine credulo e ignaro!
L’Angelo apostàtico era.

Tutti si segneranno, tranne Aligi constretto dalle ritorte e Ornella che discostata dal portico terrà gli occhi fissi alla vittima volontaria.

L’Angelo apostàtico apparve
perdonata da Dio non sarò
né da te perdonata giammai
apparve agli occhi tuoi per inganno.
Era l’Angelo iniquo, il fallace.
Maria Cora
Io lo dissi, lo dissi nel punto.
Al sacrilegio gridai.
La Cinerella
Anch’io lo dissi, gridai.
Quand’ella fu osa il Custode
nominare per sorte, gridai:
Ha biastemato, ha biastemato!
Mila
AA
ligi, perdonata da te
non sarò, se pure da Dio!
Ma debbo scoprir la mia frode.
Ornella, né tu mi guardare
così come fai. Ch’io sia sola!