Vai al contenuto

Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/167

Da Wikisource.

Atto III. Scena III 161


Che il cuore le strappi, che il cuore
le mangi! Cuore per cuore!
— Lasciatela, che se la metta
sotto i piedi, che la calpesti,
che col calcagno le schiacci
tempia e tempia, i denti le sgrani!
— Lasciatela! Lasciala, Ornella;
ché, se questo non fa, non le torna
l’anima in petto sanata.
— Iona, Iona, Aligi è innocente.
— Toglilo dalle ritorte!
Levagli il velo! Ridaccelo!
— Oggi il popolo è giustiziere.
— Tu giudica, popolo giusto.
— Comanda che sia liberato!

Mila si ritrarrà presso l’Angelo coperto, e guarderà Aligi già invaso dall’ebbrezza del vino misturato.

La turba
- Lode a Dio! Gloria a Dio! Gloria Patri!
— L’infamia è tolta da noi.
— La macchia non è sopra noi.
— Di nostra gente non viene.
il parricida. A Dio gloria!
— Lazaro l’uccise la femmina
straniera, di Codra alle Farne.
— L’ho detto, l’ho detto:È innocente,
Aligi è innocente. Sia sciolto!