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Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/76

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70 LA FIGLIA DI IORIO


Dov’ei farà viaggio gli sien prata
dinanzi e fonti d’acque, e non sia vento,
e di me gli sovvenga quando annotta!
Aligi
VV
erso Roma farà viaggio Aligi,
andrà dove si va per tutte strade,
con la sua mandra verso Roma grande,
a pigliar perdonanza dal Vicario,
dal Vicario di Cristo Signor Nostro,
perché quegli è il Pastore dei Pastori.
Non in terra di Puglia andrà uguanno:
ma a Nostra Donna della Schiavonia
ei manderà per man d’Alài d’Averna
questi due candellieri di cipresso
con due ceri mezzani in compagnia,
che di lui peccatore non si scordi
Nostra Donna che guarda la marina.
Poi quest’Angelo, come sia finito,
ei lo caricherà sopra una mula
e passo passo ei se lo porterà.
Mila
AA
ffretta, affretta, ché il tempo sen viene.
Dalla cintola in giù l’Angelo è preso
ancor nel ceppo, i piedi ancor legati
ha nei nocchi, e le mani senza dita,
e gli occhi si pareggian con la fronte.
Indugiato ti sei a fargli l’ale
penna per penna, ma volar non può.