Vai al contenuto
Pagina:D'Annunzio - La figlia di Iorio.djvu/76
- Dov’ei farà viaggio gli sien prata
- dinanzi e fonti d’acque, e non sia vento,
- e di me gli sovvenga quando annotta!
- Aligi
V erso Roma farà viaggio Aligi,
- andrà dove si va per tutte strade,
- con la sua mandra verso Roma grande,
- a pigliar perdonanza dal Vicario,
- dal Vicario di Cristo Signor Nostro,
- perché quegli è il Pastore dei Pastori.
- Non in terra di Puglia andrà uguanno:
- ma a Nostra Donna della Schiavonia
- ei manderà per man d’Alài d’Averna
- questi due candellieri di cipresso
- con due ceri mezzani in compagnia,
- che di lui peccatore non si scordi
- Nostra Donna che guarda la marina.
- Poi quest’Angelo, come sia finito,
- ei lo caricherà sopra una mula
- e passo passo ei se lo porterà.
- Mila
A ffretta, affretta, ché il tempo sen viene.
- Dalla cintola in giù l’Angelo è preso
- ancor nel ceppo, i piedi ancor legati
- ha nei nocchi, e le mani senza dita,
- e gli occhi si pareggian con la fronte.
- Indugiato ti sei a fargli l’ale
- penna per penna, ma volar non può.